Vergogna al ministero dei beni culturali!

Sono indignato! Non hanno ritegno! E’ uno scandalo! Vergogna!
Non saprei quale incipit sposare per un breve commento all’ultima notizia che ci perviene dal mondo dei beni culturali, ma alla fine vanno tutti bene. Qualcosa che non è possibile realizzare senza perdere la dignità di essere un ufficio pubblico sta per accadere. Da fonte toscana (direi “quelli meglio informati al momento”) si apprende che il MiBACT sta creando un “help desk” per i direttori dei musei tanto voluti e tanto cercati dall’attuale ministro (con la m minuscola) on. Franceschini. In buona sostanza si tratta di una specie di “croce rossa” per novelli supermanager che non hanno la minima idea di quello che stanno facendo. Dalla stessa fonte si apprende che la task force esclusiva per i supermanager sarà formata da un direttore generale, 5 dirigenti di secondo livello, 2 funzionari e un ingegnere di ARCUS s.p.a.. La struttura sarà divisa in 10 gruppi di assistenza e di consulenza in grado di “aiutare” i supermanager in materia di bilancio, impegni giuridici ed esercizio di spesa; gestione del personale e relazioni sindacali; valorizzazione e tutela del patrimonio culturale; prestiti di opere per mostre; sponsorizzazioni; erogazioni liberali; accordi di valorizzazione e protocolli di intesa e programmazione; concessione demaniali; sicurezza del patrimonio immobiliare. E’ qualcosa di veramente incredibile. Fino a pochi giorni fa si è strombazzato da tutte le parti che si voltava pagina nei Musei italiani. C’è stato chi ha detto di essersi sorpreso piacevolmente del fatto che tra i supermanager nominati da Franceschini non ci fosse neppure un funzionario dello Stato. Ci avevano garantito che i supermanager scelti erano i migliori nomi sulla piazza nel panorama internazionale: tanto è vero da ritenersi indispensabile A POCHI GIORNI DALLA NOMINA di creare un gruppo di assistenza in grado spiegare l’ABC dell’amministrazione pubblica – 24 ore su 24 – ai prescelti. C’è da chiedersi con quali criteri siano stati scelti questi supermanager e la mancanza di trasparenza sulla procedura messa in atto è testimone dell’imbarazzo in cui si trova chi è chiamato a dare spiegazioni. Non basta! La costituzione di questo “help desk” appare ancora più incredibile se si pensi , solo per un attimo, che sia chiamato a svolgere le mansioni del personale incardinato presso le strutture museali statali. Che senso ha nominare un gruppo di assistenza per aiutare un supermanager a svolgere le funzioni che dovrebbe attuare attraverso il suo ufficio? Ciò è spiegabile solo pensando che tali uffici non esistano e probabilmente un fondo di verità c’è anche in questo, dato che nessuno al ministero ha ancora pensato a far partire le procedure di interpello per il personale destinato ai musei. Credo, senza timor di smentita alcuna, che chi ha dato vita a questo riforma abbia realizzato la peggior porcheria possibile – sotto gli occhi di tutti ed ogni giorno di più – e dovrebbe trarne tutte le necessarie conseguenze. In fin dei conti, le dimissioni sono tornate di moda: perché arrestare il trend ?

Un pensiero riguardo “Vergogna al ministero dei beni culturali!

  1. Buona formazione del personale, onestà, dignità, preparazione VERA dei dirigenti e dei dipendenti, condivisione delle responsabilità e condivisione degli obbiettivi con tutto il personale a tutti i livelli e ASSUNZIONI; rete di collaborazione con gli enti locali e con i cittadini.
    GESTIONE MANAGERIALE DELLO STESSO MINISTERO PER I BENI CULTURALI
    Tutto questo occorre, e con urgenza.

    "Mi piace"

Lascia un commento